Tonalità: la cifra di Vasilij Grossman. Indagine sull’ampiezza dei registri espressivi che la dilogia di Stalingrado conserva anche in traduzione. È la nuova webserie di ItalianaContemporanea.
Gli episodi – disponibili in stile visual, e nei formati pdf e audio
Episodio1
Episodio3
Episodio2
La webserie Tonalità: la cifra di Vasilij Grossman è in via di pubblicazione su
DeltaScience,
un sito di divulgazione scientifica.
Lì ItalianaContemporanea cura la rubrica Letteratura.
I testi su web hanno stile visual, ed anche formati pdf e audio.
Gli episodi di Tonalità sono anche su
Riassunto degli episodi
in grigio le puntate di prossima pubblicazione
Episodio 1. Paesaggi maestosi sconvolti dalla guerra e paesaggi indifferenti all’agire insensato degli uomini. Il giorno fatale del 5 settembre 1942, quando i tedeschi attaccano in forze Stalingrado, il battaglione di Tolja si dispone su una falesia. Dietro c’è il Volga, sotto c’è la piana, e intorno le colline coltivate a vigna, e i tedeschi che le occupano. Sta per iniziare una battaglia aspra e sanguinosa, tanto più orrenda in quanto si svolge in un paesaggio scintillante e maestoso. Ma nella steppa calmucca nulla muta, cambia, diviene. Eppure le pozze d’acqua scura qui parlano dell’essenza dell’acqua più degli oceani. Allo stesso modo il paesaggio scabro e vuoto parla della libertà con una nettezza che non ha uguali.
Episodio 2. L’orrore della guerra. L’impegno morale di questo romanzo nel raccontare la guerra è quello di far emergere il caos sudicio, trapuntato d’orrore, della guerra vera, che non è quella delle carte militari, bozzetti piatti in cui quote e altitudini fanno sparire valli e colline e fiumi. No. La guerra è fragore, è fumo, è odore di incendio, è coscienza della fragilità del corpo, è sangue che scorre copioso, è dolore senza fine. In questo episodio il tono è quello dell’epica, perché racconta l’orrore degli uomini che si fronteggiano nel corpo a corpo.
Episodio 3. Hitler e Stalin. I due dittatori si somigliano per la profonda estraneità alla cultura politica e giuridica europea, radice della democrazia, come sistema di governo della società. Hitler e Stalin sono entrambi nazionalisti, pensano cioè che quanto è riconosciuto al proprio popolo non è riconosciuto ad un altro; pensano che l’unicità e originalità dell’individuo sia una minaccia al potere costituito, una minaccia forte da combattere con la violenza e la menzogna di Stato. I due dittatori sono uomini rozzi, privi di ogni scrupolo morale, indifferenti ai costi umani delle loro azioni. E tuttavia non sono uguali.
Episodio 4. Scene da un matrimonio. In Episodio 4 il tono è quello dell’opera buffa. Si racconta di una lite tra marito e moglie, all’ora di cena nella cucina di casa. Nell’estate 1942 su Stalingrado grava ormai la minaccia della guerra, ma chi nella città vive, continua a vivere secondo le proprie abitudini. È così per Pavel Andreevič Andreev, operaio della fonderia Ottobre Rosso, e Varvara, sua moglie. La scena si svolge a casa loro, nella loro cucina. Lui sta cenando prima di iniziare il turno di notte in fabbrica, lei è in piedi pronta a servirlo come di consueto nei quarant’anni della loro vita comune. Ma per capire cosa succede, è necessaria qualche info sui protagonisti di questa scena: Varvara e Pavel, marito e moglie, il falegname Poljakov, amico di Pavel e la nuora Natal’ja.
Episodio 5. Un pacco alla stazione. In questo episodio è narrata la storia di un pacco che dagli Stati Uniti finisce nella cruenta battaglia per la stazione di Stalingrado. Un oggetto racconta in realtà una storia. Il pacco contiene un bell’abito di ottimo cotone, un gilet in lana con un grazioso motivo verde blu e rosso, biancheria con pizzo,… oggetti che si contrappongono ad una giacca troppo grande, strappa ta e macchiata, a stivali grossi, insanguinati e impossibili da pulire. Gli abiti ordinari di Lena, che non ne possiede altri. Questi oggetti parlano, se si ha la pazienza di ascoltarli. Raccontano la storia malinconica e gentile di Lena, una giovanissima infermiera sul fronte più cruento; è la storia mesta del suo amore per Kovaliov, giovane e valoroso ufficiale della XIII divisone della Guardia. Il tono di questa pagina è l’elegia, un tono sentimentale nella bruttura della guerra:
Episodio 6. Vita al civico 6/1. In questa puntata: scene della vita quotidiana in prima linea a Stalingrado. La tonalità è chiara e scanzonata: a Stalingrado! Il civico 6/1 rappresenta nel racconto grossmaniano tutti i luoghi della città, edifici pubblici, case, vie, piazze in cui si combatté accanitamente per ogni piano, per ogni stanza, per ogni metro. Se è ignota l’identità dei molti che combatterono accanitamente contro i tedeschi in ogni casa, ecco che il romanzo la restituisce loro, attraverso i suoi personaggi: un comune campione di umanità, raccontato con punte di umorismo e arguzia.Morte e distruzione e tragedia sono su un altro registro. Questa è gente ordinaria. Spaventata e beffarda.